(Ferrata Stella Alpina)
Bisogna sapere che alla mia collezione di ferrate difficilissime mancava solo la "Stella Alpina" sul Monte Agner, nelle Pale di San Lucano. Ebbene, proprio sabato mattina, in compagnia dei bolognesi Paolo e Matteo, e del mestrino Stefano, ho finalmente chiuso la serie (ma sì, che dite? certo che avevo già fatto la Costantini, la Piazzetta, la Tomaselli, la Pisetta e la Mori!!!). Raggiunto con la seggiovia da Frassené (a pochi chilometri da Agordo) il rifugio Scarpa, ci siamo incamminati trepidanti verso l’attacco, a una quarantina di minuti circa più in alto. Per i dettagli della ferrata vi rimando all’accurata descrizione e alle foto presenti nel sito:
http://www.vieferrate.it/ferratastella.htm
Direi che l’aspetto da tenere maggiormente in considerazione è la lunghezza del percorso completo. Arrivati al bivacco Biasin, sotto la cima dell’Agner, abbiamo trovato un piccolo branco di camosci bighelloni che poi ci hanno accompagnati anche per un tratto del sentiero di ritorno (cfr. l’esclamazione: "Non ci sono più i timidi camosci di una volta!").
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(Apro la porta del bivacco Biasin. Foto di Paolo Venturi)
Nel libro di vetta, peraltro, dentro il bivacco, abbiamo letto le righe scritte dall’escursionista bolognese Andrea Guglielmi che un paio di settimane fa è morto scendendo dalla parte sbagliata. Aveva scritto: "L’ho trovata particolarmente difficile, e sì che ne ho fatte un centinaio. Ora scendo verso Col di Prà". Qualcuno aveva aggiunto in calce: "perito nel Vallòn delle Scandole". Povero ragazzo…
http://www.montagna.tv/?q=node/5832
Noi, per scendere, abbiamo optato per la via normale, purtroppo interminabile, e così alle nove di sera eravamo ancora in mezzo al bosco. Sono tornato al Lido di Venezia che era l’una di notte e ho messo la sveglia per le 6. Per ieri, domenica, infatti, mi ero iscritto a un ampio giro in barca con Trekking Italia nella laguna sud (la parte dietro la Giudecca verso Chioggia, per intenderci). Per fortuna è stata una splendida giornata di sole e così ho potuto rilassarmi spaparanzato per ore e ore sulla prua del barcone in costume da bagno. Abbiamo vagato per canali, canaletti, barene, canneti, piante di salicornia, eriche di palude fino allo stucchevole casone di valle Zappa
http://sbmp.provincia.venezia.it/mir/itinera/archeo/zappa0.htm
con tappe a terra nell’isola di Pellestrina, a Malamocco eccetera. Il rientro, per accontentare i milanesi, è avvenuto lungo il Canal Grande. Insomma, un bellissimo week end, anche se ancora risento della sfacchinata della Stella Alpina. Ma credetemi, provo la stessa soddisfazione di un bambino che abbia completato il suo primo album di figurine Panini:- )
Buona settimana a tutti.
[Immagine in alto tratta dal sito www.vieferrate.it]
17 settembre 2007 alle 09:17
..però prima o poi riesco ad acciuffarti, mi passi sempre sotto il naso… Bacio!
17 settembre 2007 alle 10:32
Ramona, ad averlo saputo ti avrei invitata ad un tè su al bivacco Biasin:-)
17 settembre 2007 alle 10:55
Grazie, caro! Infatti era una splendida giornata per usare il mio elicottero!… Sarà per la prossima volta. Ri-bacio.
17 settembre 2007 alle 14:57
fotomontaggio ben riuscito! :-)) solo un poca di invidia, per non riuscire a fare le ferrate troppo impegnative. Dovevi spendere qualche parola riguardo le delizie che ti ha procurato la splendita “parmiggiana” durate l’uscita un barca.Un BRAVO a tutto il gruppo bye
17 settembre 2007 alle 15:13
“Un poca di invidia” è veneziano puro: c’è poi l’indizio della parmigiana… Credo di aver capito chi tu sia:-)
17 settembre 2007 alle 16:05
e sulle pale ci ha lasciato la scorza i primi di agosto un ragazzo arrampcando cima Immink 😦
io passata la domenica in ansia per 2 amici sulla via Cassin al Badile. Mortacci loro, sono arrivati al bivacco all’1 di notte, in parete fino alle 22 arrampicando col buio! Col cellulare che prendeva solo a sprazzi, nebbia e una bella nevicata in atto che gli nascondevano la posizione del bivacco. Sani e salvi ma un tantino provati.
Comunque Lucio, ora, fatta anche questa, ti tocca arampicare, non ti resta altro di adrenalinico 😛
CatW
17 settembre 2007 alle 16:17
Catwoman, più che “arrampicare”, il verbo a cui dovrò sempre più adattarmi alla mia età è “arrancare”… 🙂
18 settembre 2007 alle 06:57
E pensare che eri così vicino a cadere dentro al burrone. Che gran bella occasione sprecata. 🙂
Rifatti gli occhi. 😀
Ah Ah Ah
18 settembre 2007 alle 06:58
Arranca, arranca, arranca: oramai la Catwoman te la sogni, anche se ingolli un litro di Viagra. Ah Ah Ah