LOREDANA LIPPERINI: STRANGOLARE PROTEO

Lipperini.

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Ieri sera, di ritorno dalla Fiera Campionaria di Padova, ho trovato la seguente mail dell’amico Alberto G.:

«Ciao, Lucio. Ho da poco avuto anch’io un imbarazzante scambio con Loredana Lipperini a proposito del post "Diary" in cui citava Afferrare Proteo, di Girolamo De Michele. Nel commentarium la blogger si era così espressa:

"Da ormai dieci giorni la stessa persona continua a cambiare nick per postare gli stessi, riconoscibilissimi commenti. La stessa persona continua a sostenere, vergognosamente, che la sottoscritta mette in moderazione ogni voce dissenziente sul NIE. Ovviamente no. la sottoscritta mette in moderazione le battutine idiote, non le argomentazioni serie."

Postato Lunedì, 19 Maggio 2008 alle 10:46 am da lalipperini

Mi sono permesso di osservare, utilizzando il nick Milarepa:

"Lipperini, ma di chi parli? Sicura di quel che dici? Sicura che non faccia comodo a tanti agganciarsi allo stesso carro (trainante e vincente) di Roberto Saviano per poter brillare della sua luce riflessa? Lo scrivo per vedere se è vero che censuri i pareri sfavorevoli ai sedicenti Innovatori."

Postato Lunedì, 19 Maggio 2008 alle 3:26 pm da Milarepa

Lei ha tenuto il commento per un paio d’ore a bagno Maria Moderatrice, poi si è decisa a pubblicarlo, ma solo per dire:

"Come vedi, Milarepa, non sei moderato, anche se non concordo con quello che dici."

Postato Lunedì, 19 Maggio 2008 alle 4:02 pm da lalipperini

A quel punto ho aggiunto:

"Benissimo. Allora l’unico idiota che censuri sarà senz’altro il PROTEIFORME da cui ti dichiari bersagliata. Un bel compito davvero, afferrare e censurare Proteo."

Questa volta, anche se non ero moderato, il commento è stato censurato.

Dopo un po’ è intervenuto Wu Ming 1, che si è messo a wumingare come al solito. Ho scritto:

"Oh Madonna. Ma quando la finirà, ‘sto qua, di additare la via, la verità e la luce?"

Il commento è stato prontamente censurato. Evidentemente per la Lipperini, (come qualche tempo fa hai rilevato tu), Wu Ming 1 deve essere stato concepito senza macchia e senza peccato, tipo la vergine Maria.

Poi Wu Ming 1 ha detto che il postmoderno è finito da un pezzo perché è finita la postmodernità, intendendo con ciò che sarebbe il caso di passare tutti quanti al neo-epico seguendo la pista così intelligentemente aperta da lui stesso e dai suoi amici. Ho ribattuto che l’importante era che in ogni epoca, COMPRESA QUESTA, ognuno restasse libero di scrivere COME voleva e CIÒ che voleva (anziché allinearsi  alle sue direttive). Mi pareva di aver espresso un’opinione rispettabilissima, ma la Lipperini, purtroppo, deve averla trovata di nuovo idiota e così l’ha censurata senza pietà. Avrei voluto scriverle: "Lipperini, fai cadere le palle!", poi ho optato per un più blando: "Lipperini, vuoi smetterla di censurare, patetica?". E figuriamoci se il commento è apparso!

Dopo un altro po’, WM1 ha ironizzato cialtronescamente (ovvero ben sapendo che la Lipperini non avrebbe tollerato repliche alla sua affermazione):

"Ah, dimenticavo: su questo blog non è permessa la discussione, c’è una dittatura, vige la censura, è vietato il confronto. Ve ne siete accorti anche voi, vero?"

Postato Mercoledì, 21 Maggio 2008 alle 7:57 pm da da Wu Ming 1 

Firmandomi "TRASPARENZA E ONESTÀ" (devo pur proteizzarmi e cambiare nick ad ogni nuova censura, se non voglio restare bloccato) ho provato a rispondere:

@ WM1. Ovvio che la censora non censura te, spirito di patate.

Postato Mercoledì, 21 Maggio 2008 alle 9:47 pm da Trasparenza e onestà

L’osservazione, purtroppo, è stata filtrata lo stesso e – savasondìr – censurata. Eccetera. Ciao. Alberto.»

Gli ho risposto:

«Caro Alberto, dal giorno in cui ho ardito dubitare della serietà dei parametri indicati da Wu Ming 1 nel recente saggio su se stesso e i suoi amici (baggianate fumose del tipo "sguardo obliquo", "ucronia" e via discorrendo) la Lipperini, come direbbe Ariosto, "venne in furore e matta, da donna che sì saggia era stimata prima". Pensa che, con melodrammatico cipiglio, dapprima mi ha inibito l’accesso al commentarium del suo blog, poi, non ancora contenta, si è presentata in mail box scortata dai pizzardoni Genna e Bui per invitarmi a uscire dalla sua vita. Puoi immaginare, dunque, lo stato di prostrazione in cui verso e la mia scarsa voglia di ingerirmi anche nella TUA personale polemica con lei. Se Loredana ti ha censurato degli interventi, pazienza. Lasciala perdere. Non è la prima volta che qualcuno si professa democratico solo a parole. In più Loredana ha ogni diritto di selezionare i commentatori in base a quello che le suggerisce l’estro del momento e soprattutto al grado di acquiescenza al verbo genna-wuminghiano che di volta in volta riesce a ipotizzare nell’interlocutore. In fondo, come disse Gertrude Stein a suo tempo, "Un lit-blog è solo un lit-blog solo un lit-blog solo un lit-blog… ". Lascia che se la cantino e se la suonino tra di loro, quindi. E se ti fa tristezza saperla così WM1-dipendente – malgrado il suo recente libro contro la dipendenza del femminile dal maschile -, fattene una ragione, pensa a qualcos’altro, cerca di distrarti. Per esempio è appena uscito il nuovo libro di LIVIO BORRIELLO "Micame", edizioni OXP, Napoli… Un abbraccio. Lucio»

P.S. Anche Tiziano Scarpa ha accusato i sedicenti guerriglieri del NIE di aver scoperto l’acqua calda: http://www.ilprimoamore.com/testo_920.html

Immagine da http://www.flickr.com/photos/68561240@N00/1861482198/sizes/s/ ]

18 Risposte to “LOREDANA LIPPERINI: STRANGOLARE PROTEO”

  1. kinglear Says:

    Per la madonna, Lucio.
    Mi sto piegando in due dalle risate, e non è bello finire a 90 gradi per colpa tua. 😀 Sei tanto divertente da risultare imbarazzante. 😉

    Lucio, ricordi quand’io gridavo “alla censura!” e mi si irrideva facendomi passare per lo scemo del villaggio, cioè per un BIP? Dimmi ora, che cosa si prova a stare sull’altro lato della strada?

    AH AH AH

  2. Lioa Says:

    Giuseppe, ma io sono da sempre “on the wild side”: fui cacciato da EinaudiRagazzi, poi da “It.cultura.libri”, poi da “Nazione Indiana”, poi ancora da “La poesia e lo spirito”, di recente da “Lipperatura” eccetera. Solo da “Vibrisselibri” mi sono auto-cacciato (in realtà lì stavo bene, solo che la faccenda stava diventando troppo onerosa, per essere puro volontariato culturale). Ma proprio da un collega di Vibrisselibri ho ricevuto “LA MAI PIU’ BELLA” (come la Lipperini). Questa: “Caro decone, volontariare stanca, lo capisco bene.
    Mi dispiace molto, perché… [cut]… chiunque ti sostituirà non sarà alla tua stessa altezza, per tutta una serie di motivi e questa è una convinzione che tengo per me, inappellabile. La tua indipendenza di giudizio e la capacità di non accettare compromessi, quantomeno nella fase di confronto-scontro tra idee diverse, la tua “impermeabilità” al contesto e la totale assenza di soggezione nei confronti di chicchessia (elementi che permeano moltissimi dei comportamenti del gruppo e che ne influenzano pesantemente le dinamiche), saranno impossibili da trovare altrove. E’ anche una questione di onestà intellettuale, come ha scritto qualcuno, e la tua non l’ho vista vacillare in nessun frangente, difesa a spada tratta anche nei momenti in cui certe tue opinioni potevano apparire o essere discutibili. Ergo, con le tue dimissioni perdono un po’ tutti.E onestà per onestà, mi seccherebbe lavorare con qualsiasi altro Decone…[cut]…Ti abbraccio Decone, ciao.”

  3. kinglear Says:

    Ah, ma allora non sei nuovo a subire la censura… possiamo dire la censura rossa, anche se oramai sarebbe il caso di dire che trattasi di atti censori rosè?

    Mi sa che mi tocca di esprimerti la mia solidarietà: sei messo ben peggio di me. Ma che avrai mai fatto a ‘sti signori perché tutti ce l’abbiano a morte con te? 🙂 Io, fossi in te, uscirei di casa con un giubbotto antiproiettile addosso. 🙂

    Dài, sono solo nostre paranoie. La censura non esiste. Basta ripeterselo miliardi di volte nella testa. :-)))

    Porco immondo che c’ho sotto i piedi. 😉

  4. Lioa Says:

    Giuseppe. Non esiste la “censura rossa” . Esistono singole persone e concreti comportamenti in precise circostanze. Tutto il resto è mito. Io resto rosso comunque. Ciao.

  5. kinglear Says:

    E non è mai esistito Stalin, vero? 🙂

    Diciamo allora che, oggi come oggi, ci sono molti singoli individui rossi che amano la censura soprattutto.

    Ciao.

  6. kinglear Says:

    E io resto cheguevarista.
    Ciao.

  7. Lioa Says:

    Giuseppe, parlo di oggi, dei VERI progressisti del nostro paese. Non mi interessa il problema “Che cosa sarebbe successo in Italia se Stalin l’avesse conquistata”. Il “what if” lo lascio alle seghe dei new-epici. Altrimenti facciamo tutti come Berlusconi, che continua a vedere comunisti trinariciuti e mangiabambini dappertutto.

  8. kinglear Says:

    No, non sia mai che si rientri nel “what if”. Io parlo di comunisti che ieri, molto ieri, mangiavano i bambini (forse!), mentre oggi sol più caviale di prima qualità. Il punto è che il comunismo, quello vero per cui valeva la pena essere comunisti, è morto con Berlinguer. Oggi abbiamo un Bertinotti guerrafondaio e un D’Alema uguale. Tu li vedi dei comunisti veri? Io no. Sarà che sono un po’ cieco, ma non li vedo.

  9. Lioa Says:

    Be’, nemmeno tu mi sembri un che-guevariano credibile, se per questo, però magari durante il giorno – a mia insaputa -ti aggiri per le condotte fognarie di Torino in tuta mimetica e con le frasche in testa, che ne so? 🙂

  10. utente anonimo Says:

    Un consiglio, Lucio. Vengo ‘snobbato’ dal curatore di Booksbrothers, pugliese come me. Come ci si comporta in questi casi?
    Felice Muolo

  11. Lioa Says:

    @ Felice. In che senso “snobbato”? Solo tu sai come siano andate effettivamente le cose. Comunque la regola è: più si insiste per avere l’attenzione di qualcuno, più si risulta rompicoglioni:-/

  12. utente anonimo Says:

    Ti spiego. Attorno a Booksbroters (che io considero Struzzibroters), sito letterario di Foggia, Puglia, gravitano o collaborano Verrengia, Trecca, Desiati, Gurrado, Piccinni, Astremo ecc. A questi signori ho dato i miei libri per una recensione. Non ho ricevuto un rifiuto ma il prolungato silenzio assoluto. Al contrario, una ventina di siti sparsi in Italia hanno recensito i miei libri elogiandoli. Sergio Pent, tempo fa ha scritto sulla Stampa che gli scrittori meridionali si muovono a branco. Mi devo considerare un cane sciolto mio malgrado? Tra i miei corregionali? Neanche la notizia che, recentemente, un editore ha accettato di pubblicare un mio romanzo leggendone solamente l’incipit li ha commossi! Possibilmente, aiutami a combattere questo stato di cose. Grazie.
    Felice Muolo

  13. Lioa Says:

    Caro Felice, di libri omaggio con preghiera di recensione implicita o esplicita ne arrivano a carrettate a chiunque abbia anche un modestissimo spazio (webbico o cartaceo) in cui parlarne. Trovo giusto che il detentore di tale spazio decida in perfetta autonomia e al di fuori di ogni pressione che cosa leggere (ed eventualmente recensire) e che cosa tralasciare. Inoltre, secondo me, spetterebbe all’editore il compito di promozionare i titoli su cui ha scommesso. Prova a immaginare a quante persone non farebbe piacere farsi recensire – chessò io? – da Pietro Citati su Repubblica… capisci bene che se tale critico letterario dovesse parlare di tutto ciò che gli arriva per posta, non gli rimarrebbe nemmeno il tempo per respirare. Ci sono scrittori, è vero, che per farsi conoscere si coalizzano tra loro elogiandosi a vicenda, alcuni addirittura arrivando a confezionare saggi sulla propria ***innovatività***; altri organizzano eventi letterari nella propria città – magari con la complicità di qualche assessore – a cui invitare letterati più o meno utili alla propria carriera (vedi Marco Candida:-) ) eccetera. Insomma da un lato ogni tentativo è lecito, dall’altro non ci sono obblighi per nessuno…

  14. kinglear Says:

    @ LUCIO
    @ FELICE

    Lucio al solito esagera. 🙂 Hai presente quanti blog ci sono, Lucio? Sei davvero tanto ingenuo da pensare che chiunque abbia un blog venga contattato per una recensione?
    Vengono contattati solo i blogger più influenti; capita che qualche ingenuo spedisca al primo che gli capita sotto gli occhi, ma non è questa la consuetudine. Solitamente lo scrittore, per quanto in erba, prima si informa e poi contatta o fa contattare. Stesso discorso fanno gli editori, sia per gli spazi webbici sia per quelli cartacei.

    Verissimo che ci sono scrittori che si coalizzano fra loro per autoincensarsi: credono che l’unione di più nomi possa fare la forza. E’ vero, ma in una misura molto drastica: a forza di autoincensarsi si finisce col passare per segaioli incalliti, con il risultato che sempre meno lettori se li filano.

    In una redazione di giornale arrivano libri, tanti: il più delle volte non vengono neanche scartati. Il più delle volte, se al giornalista conviene, chiede all’ufficio stampa di mandargli una sinossi e una breve biografia dell’autore. Così vengono fatte le recensioni oggidì: così non è difficile, per chi ha un minimo di occhio, capire che quel libro non è stato letto.

    Il mercato editoriale è una mafia di intrallazzi e di porcate immani. In ogni caso, per fortuna, il tempo finisce col castrare chi non ha talento o che ce l’ha ma l’ha adoprato in malo modo, così che l’autoincensarsi, ad esempio, alla fine risulta essere stata pratica onanista solamente deleteria. Quando gli scrittori cominciano a lodarsi fra loro, a scriversi elogi con la loro stessa penna intingendo nel proprio calamaio, è inequivocabile segno che quegli scrittori stanno perdendo (o hanno già perso) credibilità presso il pubblico – che non li acquista più, nemmeno nei remainders.

    Felice, se vuole mi faccia mandare copia del suo romanzo dall’editore, ma subito specifico che non sono un Pietro Citati e nemmeno un D’Orrico. Si faccia dunque i suoi conti e capisca da sé se le conviene.

    Cordialmente.

  15. Lioa Says:

    Mi riferivo agli addetti ai lavori, sciocchino, mica al tuo o al mio blog*-°

  16. utente anonimo Says:

    Grazie, Kinglider. Non appena il romanzo sarà pubblicato, glielo farò avere.

    Lucio. Io, a questi signori di Booksbrothers, non ho mandato i miei libri alla cieca. Ho chiesto loro prima cortesemente di recensirli ricevendone l’assenso che poi è stato disatteso.
    Felice Muolo

  17. utente anonimo Says:

    Kinglear, grazie. Non appena il libro sarà pubblicato, glielo farò avere. Preferisco una sincera stroncatura a una presa per i fondelli.

    Lucio, a questi signori di Booksbrothers, prima di affidare i miei libri, avevo chiesto cortesemente la recensione, ricevendone un assenso che poi è stato disatteso.
    Felice Muolo

  18. Lioa Says:

    @Felice. In ogni caso non ti conviene fare nulla. Rimanere senza risposta, nel mondo editorial-letterario, è la cosa più frequente che possa accadere. Ti erano stati promessi tempi certi? A Vibrisselibri non abbiamo ancora concluso la lettura degli allegati arrivati nel 2007, tanto perché tu possa farti un’idea…

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