A chi non è capitato di borbottare, in qualche momento di disappunto:
«Spegniti, spegniti breve candela.
La vita non è che un’ombra che cammina,
un povero attore che si agita e pavoneggia per un’ora sulla scena
e poi nessuno più l’ascolta.
È un racconto narrato da un idiota,
pieno di strepito e di furore, che non significa nulla.»
o, nella forma inglese (i più colti di voi):
«Out, out brief candle, life’s but a walking shadow, a poor player, that struts and frets his hour upon the stage, and then is heard no more. It is a tale told by and idiot, full of sound and fury, signifying nothing.»
Vabbè, l’avrete già capito: sono reduce dal teatro Goldoni di Venezia, dove è andata in scena l’edizione del MACBETH diretta e interpretata da Gabriele Lavia. Non mi è dispiaciuta, devo dire, malgrado l’ambientazione del dramma ai tempi del nazismo:-)
Per prigrizia, visto che è sabato, vi rimando alla scheda (con recensioni):
http://www.teatro.org/spettacoli/massimo_vincenzo_bellini/macbeth_1020_2321
e all’audio:
http://it.encarta.msn.com/media_461535509_761562101_-1_1/Shakespeare_Macbeth.html
Al momento, tuttavia, più che a spegnere brevi candele, mi predispongo soprattutto a escursionare sui monti Lattari (sopra Amalfi) con ascensione finale alla cima del Vesuvio domenica 5 aprile. Se vi va, potremmo tutti incontrarci sull’orlo del cratere o, come avrebbe senz’altro preferito Malcolm Lowry, Sotto il Vulcano…
—
(Immagine di Lavia da http://www.klpteatro.it/images/eventlist/events/macbeth290_1222613905.jpg )
21 febbraio 2013 alle 11:00
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27 giugno 2013 alle 14:24
L’ha ribloggato su Tra svago e pensieri.
29 giugno 2013 alle 08:32
Grazie Raymalus. Hasta bueno.