FATTI SOTTO ANTI-TROLL!!!

 
 
In sei anni di blog sono stato invitato più volte a mettere in moderazione i commenti non in linea con le mie convinzioni, per non dimostrare di avere lo scroto sceso. Le mie fotografie sono state ritoccate a colpi di Photoshop facendo sì che la mia testa troneggiasse sopra il corpo di un guerrigliero del NIE, di una giornalista boccoluta del quotidiano La Repubblica, di Gianni Biondillo con megavagina di plastica tra le braccia. Sono stato definito vecchio, debosciato, incapace, sciatto, demagogo, pappamolla, post-moderno. E, soprattutto, fiancheggiatore del libero pensiero. È la dura legge dell’anti-troll, cui nessuno sfugge, e noi blogger ancora meno. Chi interviene su un blog per dissentire rispetto al pensiero del titolare (questo fa un troll, almeno nella particolare accezione di certe blogstar accanite censuratrici) nutre la giusta convinzione che un blogger democratico e libertario non potrà respingerlo, ma dovrà tollerare pazientemente le sue idee, di qualunque segno esse siano. E in effetti io le tollero, anzi no, le accolgo di buon grado, mi rifiuto di bannare chicchessia, nella certezza di non avere alcuna supremazia di pensiero da salvaguardare. Ed è qui che l’anti-troll sbotta, e parte a caccia dei simili, invocando repressione e censura. L’unione fa la forza, e moltiplica l’intolleranza: “Angelini, fatti furbo, blocca l’IP di questo! Angelini, sii duro, blocca l’IP di quello!”. Ma io niente, impassibile come un Buddha di Banyiam sotto i colpi dei talebani. Prevenzione? Impossibile: perché l’anti-troll non è la ragazzina smanettona della vulgata: fra i miei, posso annoverare stalinisti bolognesi in tuta mimetica, esponenti delle terribili Brigate Ždanov, persino la nota prefica Girolamo. La difesa? Il consiglio migliore è quello della nonna: don’t feed the anti-troll, non nutrirlo, non rispondere, rendilo trasparente. L’anti-troll chiede attenzione, con maggiore o minore intensità a seconda della patologia (perché in moltissimi casi di patologia si tratta, a volte “di gruppo”, come nel caso di certi collettivi interessati unicamente a vendere le proprie opere). Ignorare, ragazzi. E resistere… Viva la libertà. Abbasso la censura. Fanculo agli/alle intolleranti.
 
 
[CALCO sul pezzo di Loredana Lipperini:
 
“In sette anni di blog sono stata invitata a spararmi un colpo in testa e ad andare in palestra perché ho il culo sceso. Le mie fotografie sono state ritoccate a colpi di Photoshop facendo sì che la mia testa troneggiasse sopra il corpo di una pornopoliziotta, di una madre badessa, di una scrittrice nuda, di una punk con elemento fallico tra le braccia. Sono stata definita vecchia, bigotta, incapace, sciatta, mafiosa, isterica. E, soprattutto, censuratrice del libero pensiero. È la dura legge dei troll, cui nessuno sfugge, e le blogger ancora meno: perché chi interviene su un blog per interrompere la conversazione allo scopo di portare il discorso su se stesso e su quel che pensa e scrive (questo fa un troll) nutre la curiosa convinzione che una donna non potrà respingerlo, ma dovrà tollerarne pazientemente le intemperanze. In effetti, per un po’ tollero: ma al decimo richiamo pubblico e alla quarta mail privata, metto in moderazione per salvaguardia del dibattito che si sta svolgendo. Ed è qui che il troll sbotta, e parte in caccia dei simili sottoposti allo stesso trattamento (su altri blog o su Facebook): l’unione fa la forza, e moltiplica l’insulto. Prevenzione? Impossibile: perché il troll non è il ragazzino smanettone della vulgata: fra i miei, posso annoverare scrittori e uffici stampa di trasmissioni tv. La difesa? Il consiglio migliore è quello della nonna: don’t feed the troll, non nutrirlo, non rispondere, rendilo trasparente. A dire il vero, c’è stato un giorno in cui stavo per denunciarne due fra i più affezionati, dopo che un’amica giurista, esaminando con orrore la documentazione, mi aveva consigliato di farlo. Sono arrivata sulla porta della stazione di polizia. Sono tornata indietro. I troll chiedono attenzione, con maggiore o minore intensità a seconda della patologia (perché in moltissimi casi di patologia si tratta, e non di complotto organizzato). Denunciarli sarebbe dargliene troppa. Ignorare, ragazze. E resistere. (Loredana Lipperini scrive il blog Lipperatura)

 

62 Risposte to “FATTI SOTTO ANTI-TROLL!!!”

  1. fabio painnet blade Says:

    Ti seguo lucio. Io son quello che son stato messo alla porta con te (voi) e ancora mi sto domandando perchè. Mi si dice che ‘con gli ossessivi’ non si discute che sa molto di fascismo bushita con la parola ‘ossessivo’ al posto di ‘terrorista’ . ma intanto vengo trattato alla stessa maniera a prescindere che facessi parte o meno della categoria ‘tanto odiata’ , a prescindere dalla mia estraneità in un habitat che sto cercando di valutare obiettivamente solo da qualche mese. Difficile però trattenere il ribrezzo di fronte a condotte di questo tipo. Mi si dirà che ho avuto la colpa di trovarmi in mezzo al fuoco incrociato fra mozzi e angelini, con marco candida nel ruolo di esca, ma ciò non dissolve i miei dubbi
    Bhè, se questi sono i metodi di ‘giudizio’ dei sani di mente son ben felice di esser discriminato alla stregua di un ossessivo, di un troll o di un terrorista. solidarizzo fpb

  2. Lucio Angelini Says:

    Caro Fabio, un conto sono i troll veri e propri (provocatori/disturbatori alla cazzo di cane e perditempo), un conto coloro che vengono censurati come ‘troll’ solo perché non si inchinano al Sublime Pensiero del titolare di un blog. C’è una bella differenza. Purtroppo la censuratrice accanita a cui in questo post ho ***rifatto il verso*** perde ogni aplomb ogni volta che non si è in linea con il suo pensiero o con quello dei suoi adoratori di prima fascia, salvo poi dichiarare pubblicamente (ma SENZA ammettere REPLICHE) di essere perseguitata dai troll. In realtà la REGINA dei troll è proprio lei:

    LOREDANA LIPPERINI REGINA DEI TROLL

  3. paolo f Says:

    Alcune osservazioni.
    – Oggi il termine blogstar denota qualcosa che non esiste più, perché le vere blogstar avevano in’identità quando i blog erano in auge, mentre ora che i blog sono decaduti – in termini di lettori e di appeal – si sono ridotte a superstiti in cerca dell’identità perduta.
    – Nell’Italietta che conosciamo, in specie quella “delle lettere”, fatalmente i dibattiti in rete si liquefanno in una fuffa sbrodolante che incide zero sulla coscienza civico-culturale, o su qualsiasi altro aspetto che possa interessarci.
    – A questo non sfugge nessuno degli attori a cui ti riferisci: finiscono tutti nella melma e diventano parte dell’ecosistema. Gli stessi commentari sono luoghi infrequentabili: basti l’esempio di nazione indiana. La nazione Indiana delle origini era una vera iniziativa con un progetto e un’identità; ma da quando i veri scrittori e intellettuali se ne sono andati, mettere un piede là dentro significa sporcarselo come quando si cammina in città senza guardare per terra.
    – Altro discorso vale per un sito come carmilla: lì si mandano i proclami a senso unico, senza contraddittorio, nel solco della tradizione vetero-comunista; che tutto sommato mi sembra una scelta più autentica e coerente.

  4. Lucio Angelini Says:

    Be’, le blogstar saranno anche decadute, ma alcune di loro sono ancora convinte di essere nel pieno fulgore come Gloria Swanson in Sunset Boulevard:-)

  5. paolo f Says:

    A proposito di Sunset Boulevard: l’ho rivisto recentemente, dopo almeno un trentennio, e son rimasto impressionato dalla grandezza del capolavoro. Un film inquietante e attualissimo, a cominciare dall’incipit con le esequie della scimmia defunta (che già sembra preconizzare la fine di tutto): pare di leggere – appunto – certe situazioni di oggi.

  6. fabio painnet blade Says:

    ok, ok. Grazie mille per le delucidazioni. Però vediamo di ricapitolare, perchè ciò che si scorge sotto il sofà non è la solita ciabatta impolverata, ma che il ceruleo piede di un cadavere. ..E dal puzzo parrebbe pure in av st di decomposiz.
    Riprendiamo però dal fattaccio: In una tale osteria due avventori, vengono messi alla porta per disturbo alla quiete pubblica. Uno, è un noto alcoolista dedito a fa caciara nelle bettole dei dintorni, l’altro è un povero cristo di passaggio che chiedeva al vecchio avvinazzato poche informazioni, tanto per capire meglio che aria tirasse in quelle contrade o di quale annata fosse il rosato che gli era stato portato al bancone. ..
    …Aveva già notato la scialacquatura di piatti che il locandiere spacciava per fine borgogna, però, data la fama della locanda, pensò ad una distrazione dell’esercente e provò a domandarne il motivo, così come conviene a qualunque buontempone incapace di cogliere al volo le intenzioni, non sempre nobili, di chi gli sta davanti e vuol vendergli qualcosa. Il vecchio beone, che la sapeva lunga, gli sibilò qualche dritta sulla consuetudine di quel luogo di faine e malfattori, ma per quanto era fesso non riuscì a convincerlo ed allora lo mandò direttamente dal titolare con la richiesta di farsi mostrare il rovere che avrebbe dovuto contenere la sopraffina bevanda di cui si faceva gran consumo in tutta l’osteria. A quel punto, richiamato dal baccano del vecchio, di botto l’ambiente si ammutolì e tutti si voltarono nella direzione del forestiero e del locandiere….
    Il resto è noto, ma la domanda è la seguente:
    Come si comportarono le persone che assistettero al diverbio? cosa dissero al locandiere?
    Rimasero tutti in silenzio a farsi i fatti loro o pretesero ragionevoli spiegazioni per i sospetti mossi dai due ? Gli chiesero a loro volta di aver accesso alle rinomate cantine? …

  7. iannozzi Giuseppe Says:

    Che dire? Ci sono parecchi lit-blog, o sedicenti tali, che per la censura orwelliana che operano oramai non considero neanche più. Un paio li hai citati già nel tuo bel post, Lucio. Capita che passi a vedere che hanno propagandato una volta a settimana, se ne ho voglia, ma neanche. Di tantissime cose me ne infischio altamente oramai. Non è possibile pensare di censurare chi adopera il Libero Pensiero ed io da sempre non mi sono mai schierato, perché schierarsi porta al fanatismo quando non a un fondamentalismo pseudo-culturale. Essere liberi significa poter dire che un libro dei Nessuno è una schifezza, e non per questo venire minacciato con mezzi a dir poco terrerostici… e questo, casomai ce ne fosse bisogno, posso provarlo coi fatti, tutti documentati e archiviati. Nel momento in cui ho detto che alcuni lavori dei Nessuno sono schifezze non pubblicabili, l’attacco è subito arrivato, da certi Nessuno che s’illudevano di poter essere anonimi. Si sono inventati l’impossibile per appiccicarmi addosso l’etichetta di troll, quando i troll erano loro che agivano in maniera più che mai disonesta con attacchi personali e minacce. Si spacciavano per un certo Melloni, minacciando di farmi chiudere il blog, etc. etc. Ne hanno fatte di cotte e di crude credendosi onnipotenti, e tutto questo perché il Libero Pensiero a loro non piace, non quando applicato su di loro. Queste cose ovviamente, un tempo, ho cercato di portarle sul blog della Donzella che si crede una blogstar: il risultato è stato che in meno di un minuto il mio commento è stato censurato, perché i Nessuno sono per lei ‘intoccabili e di piu'”. Non che Mozzi sia migliore, tutt’altro: anche lui applica la più bieca censura. Su ogni blog c’è dello spam, ma una cosa è lo spam, tutt’altra cosa è chi interviene firmandosi e non con un nickname per dire la propria opinione. A Mozzi le opinioni che non sono in linea con il suo pensiero non piacciono, ed allora applica la censura: anche lui si crede chissà chi. E anche lui, nonostante più volte gli abbia fatto presente gentilmente, di togliere commenti che riportavano in toto miei brani o poesie postati nel box commenti del suo blog, lui no, non ha agito: ha lasciato che troll anonimi, forse suoi amici, prendessero senza autorizzazione dal mio blog e mettessero sul blog di Mozzi, affinché poi i troll potessero divertirsi. Complimenti a Mozzi, personaggio davvero squisito e parzialissimo. Comunque non mi va di farla tanto lunga… certi personaggi meglio non cagarli manco di striscio: non meritano attenzione, perché se gliene dai fai il loro sporco gioco e aumenti la loro visibilità, ed è proprio questo che vogliono.

  8. Lucio Angelini Says:

    @fabio. scusa, io sarei il noto alcolista? a’n vedi questo:-)

  9. Lucio Angelini Says:

    @Kinglear. “togliere commenti che riportavano in toto miei brani o poesie postati nel box commenti del suo blog, lui no, non ha agito”. nemmeno io tolgo commenti su richiesta, però. se mai accetto i controcommenti.

  10. iannozzi Giuseppe Says:

    D’accordo. Ma quelli non erano commenti. I troll prendevano a piene mani dal mio blog e postavano i miei scritti, senza la mia autorizzazione, sul blog di Mozzi. E poi giocavano a prendermi per il sedere, senza che io potessi replicare. A casa mia una cosa del genere si chiama rubare e Mozzi è stato correo di questi troll, perché li ha foraggiati con il suo silenzio, lasciando che i troll postassero in luogo di commento i miei lavori e cosa ancor peggiore che mi prendessero per i fondelli. E lui che ha fatto? E’ stato zitto. Si sarà divertito immagino, almeno lo spero per lui che un pochettino si sia divertito, altrimenti non so: di certo non ha fatto una bella figura. Non è stato un signore. Si è messo sullo stesso piano dei troll e peggio ancora. Non ci vuole molto a capire chi erano questi troll, che Mozzi non ha pensato di rintuzzare nemmeno con uno sbadiglio. Ti lascio indovinare.

  11. Lucio Angelini Says:

    @giuseppe. dissento in toto. libertà di citazione. diritto al controcommento. altrimenti dovremmo cantare con Mia Martini: “Sai, la gente è pazza, prima ride e poi s’incazza… “. non vedo perché giulio avrebbe dovuto prendere le tue difese. ti difendi abbastanza da solo, mi pare. no?

  12. iannozzi Giuseppe Says:

    Problema è che non ho potuto difendermi, né io avevo autorizzato i troll a postare i miei lavori su quel blog, dove, detto papale papale, non ci tengo proprio ad apparire, in nessuna veste. Tu pensa se io venissi sul tuo blog, rubassi un tuo post e lo ribaltassi da me invitando poi i commentatori a prenderti per i fondelli o comunque lasciandoli liberi di screditarti e insultarti, senza lasciare a te la possibilità di ribattere e senza attribuire la paternità dello scritto da me rubato a te. Rispondimi solo se ti piacerebbe: sì o no?

  13. iannozzi Giuseppe Says:

    I troll sai chi erano? Li conosci molto molto bene, ed è stato questo il motivo precipuo per cui Mozzi li ha lasciati liberi di fare e dire adoperandosi contro di me.

  14. Lucio Angelini Says:

    @giuseppe. riconosco loro lo stesso diritto di commentare che ESIGO per me.

  15. iannozzi Giuseppe Says:

    In pratica sei d’accordo che se io – non lo farò né con te né con altri, va da sé – ti rubassi un post, o più post, senza attribuirti la paternità dei medesimi, e li postassi da me senza lasciarti la possibilità di ribattere ma lasciando liberi di commentare i miei amici, i tuoi nemici, nonché i troll per dire peste e corna di te, tu non batteresti ciglio.

  16. fabio painnet blade Says:

    L’ubriacone è i n fondo lo stereotipo romantico dello sboccacciato grillo di collodiana memoria, il fesso invece è sempre fesso. Questo lo devi riconoscere dear lucio. tuttavia anche quel fesso si maschera dietro la folla di fessi come lui ed è a questi che mi sto in realtà rivolgendo, non tanto alle primedonne. Se tu mi reggi la parte vorrei però concludere la mia storiella e dunque rispondi alla domanda, se ti viene qualcosa in mente, perché non è con la retorica che vorrei firmare il mio intervento.
    Al Iannozzi consiglierei invece di non prendersela tanto per gli ssfottò, molte volte giocano contro chi li fa e poi possono anche aiutare a non prendersi troppo sul serio che, dato l’argomento trattato, non mi sembra poi un’esortazione da buttar via.
    Comunque, tu come cliente di quella tal locanda, nel dubbio di esser truffato, come ti comporteresti?
    Riguardo agli pseudonimi, personalmente ne faccio un uso propagandistico perchè tengo molto a quell’autore e a quell’opera magnifica della quale mi piacerebbe tutti potessero ricordarsi, specie in tempi come questi. Il mio nome invece non val una cicca e per questo che non so che farci, nè ho difficoltà a rivelarlo. mi chimo atzori , tanto piacere, volendo si può far ironia anche su quello. Spalle larghe Iannozzi, vedrai che qualcuno si fa più male di te!!!!

  17. Lucio Angelini Says:

    @Giuseppe. Il furto di post altrui e/o l’attribuzione degli stessi ad altri che l’autore è un reato perseguibile secondo la legge ordinaria sul plagio, credo. bisogna vedere caso per caso se vale la pena impiantarci sopra un caso giudiziario, tipo l’autrice che sta facendo causa a Tiziano Scarpa per ‘Stabat Mater’.

    @fabio. avrai capito che sono solito protestare a oltranza quando subisco un abuso, non tanto perché tenga in modo particolare alla benevolenza di questo o quel personaggio (ho più volte letto la balla dello “sfan” che in realtà sarebbe un fan, tipo l’odio come altra faccia dell’amore), ma perché non sopporto ipocrisia e trombonismo.*-°

  18. Iannozzi Giuseppe Says:

    Chiaramente non sono d’accordo. Magari un giorno di questi rubo a Mozzi un suo post e faccio quello che lui ha lasciato che si facesse a me, tanto più che mi pare che qualcuno qui giustifichi questi comportamenti come non prendersi troppo sul serio. Vediamo se Mozzi reagisce o no! Reagisce eccome, con una bomba. Ma mi hai convinto. Adesso rubo un post a Mozzi e ci divertiamo e se parla, se ci prova, lo mando da te, Lucio caro.

    Non parlo del caso S.M. Ci sono dei post appositi, c’è che un caso giudiziario aperto.

  19. Lucio Angelini Says:

    @giuseppe. ti sconsiglio vivamente di metterti dalla parte del torto. ti spiace, invece, citarmi il link ove io possa verificare il furto dei tuoi scritti? (così mi rendo conto di testo e contesto e posso capire meglio ciò che sostieni sia avvenuto).

  20. paolo f Says:

    Se il luogo del “misfatto” era il vecchio vibrisse, quella sorta di blog collettivo che sembrava avere un progetto, ho l’impressione che gli archivi non esistano più. Ripensando a quei tempi, ricordo un episodio. Un giorno, Mozzi propaganda in gran pompa la nascita di una rivista in rete (ovviamente abortita), “fatta da sole donne, per sole donne”: si chiama “I dialoghi della varechina”. Dopo aver letto l’elenco delle partecipanti al numero zero, Iannozzi commenta qualcosa del tipo: “Ah, beh, come prevedevo sono sempre i soliti nomi…”, e a quel punto Mozzi perde le staffe e il suo proverbiale aplomb, recriminando contro il perenne ateggiamento distruttivo iannozziano. Oggi, di fronte all’inconsistenza di quella discussione, viene quasi da sorridere…

  21. Iannozzi Giuseppe Says:

    Esatto, gli archivi non esistono più, come ha ben evidenziato Paolo.

    Comunque non lo prendo il post a Mozzi, ma non per non mettermi dalla parte del torto, ma perché non intendo fargli pubblicità, neanche in maniera trasversale.

    Lasciamo poi perdere la censura a dir poco orwelliana… no, diciamo le cose come stanno: la censura fascista applicata su Vibrisse e non solo è qualcosa di a dir poco raccapricciante, fa cadere le palle anche agli stoici più duri… per cui meglio non leggere certi blog.

    Paolo: non dissi niente di grave, solo “i soliti nomi”. E per questo uno dovrebbe perdere le staffe e squinzagliare i troll? Non credo che questo gioverà mai all’immagine di M. né dei troll che oramai tutti sanno chi sono e di che cosa sono capaci pur di rosicare un misero angolino di pubblicità.

  22. paolo f Says:

    Mah, mi sembra che a volte (o spesso) non è la “figura di riferimento” a sguinzagliare i troll, ma sono i troll a muoversi da soli, con grande zelo e tempestività, convinti di compiacere la loro guida.

    Su questo punto, poiché i troll li ho visti in azione, posso dire (mia opinione) che Lucio Angelini non fa parte di questi. Lui, più che altro, ha fatto il verso ai troll, facendone casomai una parodia. Quelli che l’hanno attaccato e bastonato (nei commentari) si dividono quindi in due famiglie:
    – coloro che si sentivano toccati dai suoi interventi, e quindi reagivano male perché privi di senso dell’umorismo e di autoironia (quelli che si prendono sul serio senza se e senza ma)
    – quelli che, surclassati dal suo folleggiare e serviili nei confronti del microsistema in cui nuotavano, lo attaccavano in maniera pesante e sleale (ricordo un episodio proprio in vibrisse, in cui una nota troll – ancora attiva – lo accusò di cose false, ferendolo sul serio; della serie: “calunniate, calunniate, qualcosa resterà”).

    Sapete che effetto mi fanno quelli che “bannano” Lucio Angelini? Mi fanno pietà, perché danno l’impressione di vivere in una bolla d’aria e credere che sia il mondo vero.

  23. fabio painnet blade Says:

    @paolo
    molto attuale quella dei cortigiani compiacenti che si sguinzagliano da soli.

    @Iannozzi G.
    Giuseppe io non giustifico nulla! dico solo che sei furente, troppo arrabbiato, tanto alterato da confondere la mia solidarietà per provocazione.
    In realtà credo – come il Lucio . che bisogna reagire duramente,
    NON IGNORARE. Ma per farlo ci vuole una certa freddezza. Capisci che voglio dire? Non illuderti che il silenzio serva a qualcosa, se una botta è ben data fa male a chiuque. prendi il povero Pasolini, quanto parlava… Non sembra però che i suoi assassini politici gradissero tanta pubblicità. Io direi che ogniqualvolta la censura viene praticata fa più male a sè ed al contempo ti fornisce la garanzia di essere nel giusto e che le critiche avessero una loro ragion d’essere, quindi che fossero ben soppesate, taglienti e fastidiose (per chi è nel torto). Questa funzione è preziosa perchè fornisce una cartina tornasole sulla bontà e sull’effetto della denuncia. L’ultima censua di GM , FINO A PROVA CONTRARIA sta diimostrando proprio quanto avesse torto nel discorso su Candida ed io che ci son capito in mezzo del tutto ignaro, ora posso avere un orientamento più preciso sull’intera faccenda. Ma senza l’Angelini starei ancora qui a farmi domande stupide o a spedire lavori a certi indirizzi. Spero di essermi spiegato, stavolta.

  24. iannozzi Giuseppe Says:

    @ FABIO

    Caro Fabio, oramai è acqua passata, certo è che certi blog non li seguo più e se sì, una volta a settimana con distrazione calcolata, e nemmeno. Non ho voglia di perder il mio tempo prezioso dietro chi applica la censura. Penso che la censura sia un metodo fascista, solo questo. Io non ho lasciato passare da me solo alcuni commenti di chiara matrice razzista, tutti gli altri, anche insulti a me rivolti, li lascio passare, questo perché non sono un censore.
    E’ acqua passata, ma puntualizzo che non dimentico, per cui verso Mozzi e altri, sotto il profilo umano sociale, non nutro proprio alcuna fiducia o stima. Poi mi puo’ anche piacere un romanzo scritto da M. o dai Nessuno, o dai compagnetti dei Nessuno: ma per poterli considerare li devo considerare vestendo i panni del critico.
    I tempi sono cambiati e la rete deforma le informazioni e la pubblicità molto più di ieri, per cui non val la pena far pubblicità, anche se negativa… La cosa migliore è di non dare visibilità a certa gente, perché certa gente vuole la pubblicità, positiva o negativa che sia, per credersi primadonna, centro dell’universo, etc. etc. Io la penso così.

    ciao

  25. paolo f Says:

    Rettifico: l’episodio in cui la nota troll calunniò Angelini avvenne non in vibrisse, ma in (quel letamaio di) nazione indiana.

  26. Lucio Angelini Says:

    @paolo. non ne ho nessun ricordo. puoi rinfrescarmi (anche in pvt)?

  27. paolo f Says:

    http://www.nazioneindiana.com/2006/11/20/vibrisselibri-la-carta-non-e-tutto-ma-aiuta/

  28. paolo f Says:

    In realtà l’episodio a cui mi riferisco non mi sembra in questo thread, ma in un altro collegato (essendo passato un lustro, è difficile ricordare).

  29. Lucio Angelini Says:

    Dio, che tenerezza… the way we were. Mi sono commosso leggendo le parole in mia difesa di Mariastrofa, che poverina non c’è più. Come la rimpiango. Grazie anche a te, Bart, e i pochi altri che mi sostennero nell’ora del vituperio.

    P.S. Però, che orrenda megera quella Georgia. E che orrendo megero anche Franz Crespicapelli, a rileggerlo. Non potevano prevedere che dal mio ‘personale tornaconto’ in Vibrisselibri alla fine mi sarei auto-licenziato per stanchezza… *-°

  30. paolo f Says:

    Infatti: quanta malevolenza, quanto livore, quanto nulla…
    E Maria Strofa era veramente un grande, uno dei migliori.

  31. fabio painnet blade Says:

    Come detto non pratico la rete, perciò le mie parole possono apparire (oppure lo sono) sciocche rispetto a logiche e pensieri trattati da vecchi volponi (esperti dell’ambiente). Però certi fatti mi lasciano sempre perplesso. leggevo il riferimento linkato di paolo f, quasi un amarcord su accadimenti trascorsi.
    La mia considerazione è quindi la seguente. Com’è possibile che un organismo prolifico come un fiume (di idee, buoni propositi e, perchè no, di freschi talenti), e formato da persone capaci e competenti che possono creare e portare a termine un progetto ambizioso, vada a frammentarsi in tanti piccoli rivoli, buoni al massimo per l’intrattenimento o per qualche rimpatriata nostalgica? Possibile che l’unione che dovrebbe fare la FORZA, una volta digitalizzata, perda completamente quelle caratterisitiche autentiche’ che in potenzialità, cioè entro l’architettura di un’idea solida , potrebbero altresì completarsi in un progetto maturo? In altri termini perchè un gruppo dotato delle necessarie potenzialità intellettuali non riesce a organizzare e dare corpo ad una creatura propria (anche un movimento d’opinione), con l’ambizione di lasciare un segno tangibile nella società del mondo reale?. Possibile che tutto ciò possa così facilmente andare perduto? Da cosa deriva l’attuale acredine fra personaggi un tempo vicini e solidali fra loro? Perché un esperienza ‘forte’ , com’è stata quella di NI, oggi sembra finita al macero? E’ possibile avere una risposta ben articolata al posto delle due solite e facili battute di spirito?
    se ho scritto stronzate me ne scuso. fpb

  32. paolo f Says:

    La prima osservazione che mi viene da fare (premessa di un ragionamento senz’altro complesso) è che l’esperienza “forte” di NI risale ai primi anni, quando – se non sbaglio – tra i fondatori/animatori c’erano Carla Benedetti, Antonio Moresco, Tiziano Scarpa, Sergio Garufi e qualche altro personaggio di peso. Poi, con la scissione seguita alla polemica sulla “Restaurazione” innescata da Moresco (che diede luogo al sito Il primo Amore, gestito rigorosamente senza commenti), in NI sono rimaste sostanzialmente le scorie, che han fatto ciò che han potuto.

  33. fabio painnet blade Says:

    sì, la cronostoria è nota. Chiedevo semplicemente una visione più prospettica sulle cause, chessò, magari un accenno di autocritica, Possibile che non esista un’idea critica? una sorta di costruzione onesta sulle dinamiche, sul meccanismo che ha determinato le lacerazioni.

    Un cattiveria su vibrisse: leggevo oggi di un tale che si lamentava d’esser l’unico a leggere il romanzo a puntate. Chi glielo va a spiegare che difficilmente si rimette piede da dove si viene sbattuti
    fuori? Il discorso naturalmente è generale. Personalmente vorrei intervenire, ma se poi l’angelini ne combina una delle sue, rischio seriamente di prendermi un’altra passata di calci in culo e siccome vorrei evitare…però guardo dalla vetrina come un cane randagio,.

  34. Lucio Angelini Says:

    http://it.wikipedia.org/wiki/Nazione_Indiana

    segui i link segnalati in basso*-°

  35. Lucio Angelini Says:

    > “ma se poi l’angelini ne combina una delle sue”

    Fabio, ma che stai a ‘ddi? Sono gli altri che ne combinano a me. Io sempre rispettosissimo fui…

  36. paolo f Says:

    Questo “rivoltare la frittata” di Angelini è irresistibile: mi ci riconosco soprattutto nella mia vita professionale, dove spesso mi trovavo alle prese con persone che volevano il mio scalpo, e il “rivoltamento di frittata” era il mio pezzo forte *-°

    @fabio: forse non ho capito bene: vuoi dire che su vibrisse ti è inibito commentare? Cioè sei stato bloccato?

  37. fabio painnet blade Says:

    E’ così che mi sono imbattuto nell’Angelini. Hai presente la storiella
    dell’avvinazzato e del gran fesso? la trovi pochi post più su, in fondo a sinistra non c’è da sbagliare.
    Uno sarebbe il lucio e l’altro il sottoscritto. Se ti leggi la sequenza degli interventi dell’articolo… (mò non mi sovviene il thread) su vibrisse, puoi giudicare da solo se era il caso o meno di chiudere i commenti in quella maniera Fino a quel momento non riuscivo a capire bene come fossero messe le cose, e perchè questo tal Marco Candida se la prendesse tanto con l’Angelini che sollevava dubbi – tutto sommato – leciti. Si, lo faceva da gran villano, siamo d’accordo, però si dà il caso là in mezzo vi fossi anch’io, e che peraltro tenessi un contegno misurato rispetto agli altri , per non esasperare il clima più di quanto non facesse il nostro amico ‘Semprerispettosissimofui’. Per farla breve, posso dirti che stavo là, più che altro per realizzare meglio come funzionasse questa faccenda della promozione di un testo inedito in rete. Poi, la reazione scomposta del portinaio-padrone, cioè dell’oste, mi ha schiarito un pò le idee. E su un bel mucchio di cose,.. . Io aspetto ancora le scuse, sia ben chiaro, ma mi sa che l’attesa sia destinata a durare a lungo.

  38. paolo f Says:

    Dunque il padrone di casa ha semplicemente chiuso i commenti di quel post, non ti ha inibito i commenti nel blog. Probabilmente riteneva che proseguire la discussione non avrebbe portato a nulla.
    Teniamo conto che sull’argomento c’era stata una querelle pregressa, quindi è normale che il clima fosse teso. Non ne farei una questione importante, considerata l’inconsistenza dell’oggetto: una raccolta di racconti finanziata con soldi pubblici, di cui nessuno sa nulla.

  39. paolo f Says:

    Lucio, casualmente sono capitato nel post in cui Giulio Mozzi pubblica la prima puntata di quello strano romanzo dove (a quanto dicono) non si capisce niente. Nel commentario (a parte la gustosissima commedia degli equivoci con Sergio Garufi, che purtroppo è caduto nella trappola) c’è quel Marco Candida che afferma:
    se mozzi dice che sei bravo sei bravo non ci sono storie“.

    Poi, in risposta a una puntura di Garufi, aggiunge:
    “Insomma, certamente l’affermazione ‘se mozzi dice che uno è bravo è bravo’ non può essere vera, ma in questi anni, Garufi, Mozzi ha dimostrato di essere bravo a fare quello che fa. Tra l’altro qualche sera fa (scusa se bisticcio) su Rai Uno (alle tre di notte circa) durante un documentario (roba registrata, dunque; non in diretta) Andrea Cortellessa ha speso parole di grandissimo elogio nei riguardi di Giulio come talet-scout dicendo, lo ricordo bene, che Indicativo Presente (Sironi Editore) è la migliore collana degli ultimi tempi etc.”

    Lucio, sono allibito: ma questo ci è o ci fa?

  40. Lucio Angelini Says:

    Marco adora definirsi bravo, sia in forma esplicita, sia in forma implicita, per esempio con la frase “se mozzi dice che sei bravo sei bravo non ci sono storie“, visto che fu proprio Giulio Mozzi a sverginarlo come autore in Sironi*-°

  41. iannozzi Giuseppe Says:

    Le mafiette editoriali. 😉 Per quanto riguarda Marco sverginato in Sironi da Mozzi. Con un libro a dir poco penoso, tra i più schifosi mai letti. Fortuna che non c’è più in Sironi Mozzi, e difatti la qualità dei libri pubblicati è migliore, decisamente.

  42. paolo f Says:

    Appunto perché fu Giulio Mozzi a sverginarlo, mi domando come faccia il ragazzo a spararle così, senza il minimo senso del ridicolo.
    Così come, senza il minimo senso del ridicolo, si è dato il titolo “Best ecc.” a quella raccolta; e si è pure avuto il coraggio di pubblicizzarla.
    In più, detto in via puramente incidentale: uno che sente il bisogno di specificare, per un documentario andato in onda alle tre di notte, che è “roba registrata, dunque; non in diretta“, difficilmente può definirsi uno scrittore, e tanto meno “bravo”.

  43. fabio painnet blade Says:

    O @Paolo, ma ti sembra ne abbia fatto una questione importante?
    E’ da quel dì che ce la ridiamo con quel furfante di Angelini.

    E’ certo che quel Candida se la tira sui piedi da solo, ma è davvero
    poco angelico l’Angelini nei suoi confronti. Hai presente quando nel bel mezzo della discussione (fra me e il Candida) ne esce con quel velenosissimo. ” fabio, qui Marco parla di sè”. Se l’altro fosse stato d’accordo ne sarebbe uscito un pezzo da cabaret memorabile.
    Quando ho letto il post dell’intervista ho cominciato a ridere, ma a ridere talmente di gusto che a momenti mi cavavo un occhio sui due bei cornini affilati (del ‘lucio-ifero’) che venivano fuori dal monitor..

  44. Marco Candida Says:

    Guardate che le leggo le cose che scrivete. Non vi passi nemmeno per un istante nella testa che non sappia le cose che fate e che in qualsiasi modo le approvi. Non mi piacete. Nemmeno un po’.

  45. Lucio Angelini Says:

    oddio. ci ha scoperti. e adesso che facciamo? ve l’avevo detto che era meglio darci convegno all’alba dietro la cripta dei cappuccini… mettete che Marco vada a fare la spia dal Maestro, che ne sarà di noi? non oso pensarci. pazienza per me e ferrucci, che ormai siamo avanti con gli anni, ma il povero blade? bruciato così su due piedi, prima ancora di aver mandato un solo dattiloscritto a einaudistilelibero? sono davvero desolato per lui *-°

  46. Lucio Angelini Says:

    @marco. te lo giuro sul tuo onore. io sempre rispettosissimo fui…

  47. fabio painnet blade Says:

    @Marco, possibile che ci provi gusto a spararti sulle palle a quel modo?
    Ma mi spieghi cosa significa quel ‘non mi piacete’? Ti pare che freghi a qualcuno di piacere a te? Qui, si parla per ridere, ma si sottende anche qualcosa di serio, perciò dopo averci fatto sbellicare ora fatti avanti, sputa il rospo una volta per tutte, dì qualcosa di serio!, perdindirindina

    @ Lucio-ifero.
    Non è qui che ho letto : ‘perdete ogni speranza, voi che entrate…’ ?

  48. paolo f Says:

    Sì, Lucio, sono un po’ avanti con gli anni (meno di Mozzi, però): ma si dà il caso che abbia appena deciso — non scherzo — che scriverò 40 (quaranta) romanzi nei prossimi dieci anni. Questo significa 4 romanzi all’anno, pari a uno al trimestre. Ho già pronti i titoli – strepitosi – di tutti i 40, resta solo da scriverne il contenuto: dopo le feste mi metterò subito al lavoro.
    Quindi, in effetti, un po’ di carriera la sto mettendo a rischio… e tutto questo per te.

  49. Lucio Angelini Says:

    @paolo. come dice il proverbio, “chi ha già il titolo, è a metà dell’opera”.

    @marco. dai, scialla (stai sereno). ti auguro ogni bene.

    @ fabio. avrai capito che, sotto sotto, sono un “toco de pan”. auguri anche a te*-°

  50. Iannozzi Giuseppe Says:

    Oddio, sono disperato, disperatissimo, ho fatto una homerata. 😀 Siamo osservati. Adesso Marco – tutta colpa tua Lucio che ci avevi assicurati che qui alla luce del sole nessuno ci avrebbe comunque scoperti 😉 – spiffererà tutto all’orecchio di Yoda Gran Maestro del Consiglio Jedi, e così addio alla possibilità di pubblicare il mastodontico seguito di Guerra e Pace da me scritto e che conta 10,000 pagine, copertina esclusa, e che ovviamente ha per titolo Guerra e Pace II. 😉 Che danno, che danno, che immenso danno. Mi strappo i capelli, per la vergogna. AH AH AH

  51. paolo f Says:

    Capelli? Quali Capelli?

  52. J.Tevis Says:

    in mancanza di capelli, si strapperà gli orecchini.

  53. fabio painnet blade Says:

    Eheilà ragazzi. Per me è venuto il tempo di riprendere il cammino.
    @ lucio = paolo = giuseppe : grazie per lo spasso e auguri di buon Natale. Se capito di nuovo da queste parti ci facciamo un’altra bevuta eh?

  54. iannozzi Giuseppe Says:

    I pochissimi che mi sono rimasti, Paolo. Tu non ti rendi conto, adesso quello spiffera tutto a Yoda e chi diavolo me lo pubblica più il mio Guerra e Pace Tomo II? Be’, aspetta aspetta… forse in Sironi… tanto Mozzi l’hanno fatto fuori… per cui possibilità c’è. 😉 Comunque la linea editoriale Sironi è migliorata moltissimo dopo la dipartita di Mozzi, e questo lo dico con piena sincerità e felicità, perché finalmente ci sono libri che sono libri sul serio, come il bellissimo Pugni, svastiche, scarabei di Ned Beauman (di cui parlerò a breve), il fantastico Linea d’ombra Thomas B. Reverdy, Filosofia dell’umorismo di John Morreal (che consiglio a tutti di leggere, per capire le radici dell’umorismo), etc. etc. Un catalogo di tutto rispetto con autori spessi sul serio. Insomma, si respira un’aria nuova, molto più letteraria, di sostanza in Sironi. Niente più manie per l’alfabeto, finalmente.

    @ Fabio, ci siamo divertiti, abbiamo bevuto in allegria e amicizia, e abbiamo detto anche delle verità che altrimenti sarebbero rimaste nascoste. Direi che è stato un bel thread e che Lucio è stato un bravo ragazzo, un ottimo oste. 😉

    Buone feste a Tutti, ragazzi. .

  55. azurblau Says:

    chi salverà il blog di maria strofa? 😐

  56. Lucio Angelini Says:

    Speriamo ci pensi sua figlia…

  57. paolo f Says:

    Ricambio gli auguri di buone feste, ragazzi.
    Quanto al blog di Maria Strofa, avendo perso i riferimenti di sua figlia non so come contattarla: ho avvisato Luca Tassinari, ma forse la mail indicata nel blog la consulta di rado e non ho ancora avuto risposta. Bisognerebbe contattare la ragazza su facebook.

  58. Lucio Angelini Says:

    Ho provato a mandare io un messaggio a serena b. su facebook, chiedendo comunque se è effettivamente la persona che stiamo cercando. Ancora nessuna risposta. Sotto le feste non tutti sono al pc a tutte le ore:-)

  59. diait Says:

    quel “non mi piacete neanche un po’” è un’affermazione forte….

  60. paolo f Says:

    Infatti fu come una mazzata, una specie di fulmine a ciel sereno: ci rimasi veramente male:-/

  61. fabio painnet blade Says:

    Io non presi sonno per tutta la notte

  62. BOCL N. 44 (CANDIDA COME TE) « BEST OF CAZZEGGI LETTERARI Says:

    […] painnet blade Dice: 18 dicembre 2011 alle 11:01   modificaTi seguo lucio. Io son quello che son stato messo alla porta con te (voi) e ancora mi […]

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