DOPO I MUSICARELLI, ECCO UNA BELLA RINFILATA DI LIBRARELLI

Il paradiso non è un granché. Storia di un motivetto orecchiabile

“Il musicarello è un sottogenere cinematografico italiano che serve almeno due necessità, la prima è squisitamente commerciale: supportare un cantante di fama e il suo nuovo album discografico; la seconda è il riferimento costante e alla moda alla gioventù, anche in versione vagamente polemica nei confronti dei matusa. Sono presenti quasi sempre la vita da spiaggia e tenere e caste storie d’amore, coadiuvate dalla voglia di divertirsi e ballare senza pensieri.Il filone iniziò negli anni cinquanta, ed ebbe il suo apice di produzione negli anni sessanta; è chiara la connotazione popolare fin dagli inizi, quando è dedicato al pubblico di musica melodica, che abbraccia, quindi, uno spettro indiscriminato di gusti ed età; le differenze emergono invece quando il musicarello, alla metà degli anni sessanta, svolta verso cliché di spensieratezza, e presenta cantanti che si rivolgono al Rock’n’roll e al Beat, e si rivolge, dunque, ad un pubblico di giovanissimi; anche se non manca di riflettere la voglia ed il bisogno di emancipazione dei giovani italiani, rendendo noto qualche screzio generazionale… [cut]… Alla base del musicarello c’è una canzone di successo, o destinata, nelle speranze dei produttori, ad averlo, che dà il titolo al film stesso, Lisa dagli occhi blu, ad esempio, racconta nel film la stessa vicenda presente nel testo della canzone di Mario Tessuto, noto cantante di allora; il genere non si avvale quindi dell’effetto sorpresa. Il principale riferimento nobile è il musical, il modello estero contemporaneo è dato dai film con Elvis Presley con pellicole dal titolo: Il delinquente del rock and roll (Jailhouse Rock) del 1957 di Richard Thorpe, o il precedente Fratelli rivali (Love Me Tender, 1956) di Robert D. Webb… ” (Eccetera. Il resto qui:

http://it.wikipedia.org/wiki/Musicarello

Ebbene, dopo i musicarelli, abbiamo oggi una bella rinfilata di librarelli o LIBRI FIRMATI DA CANTANTI, sui quali le case editrici attuali paiono fare  gran conto per rimpinguare le proprie disastrate casse. Da Pupo ad Arisa a chi più ne ha più ne infili, non c’è cantante che prima o poi  non venga adescato e convinto a cimentarsi nel genere LIBRARELLO, per cui il consiglio che mi sento di dare a un aspirante scrittore dei nostri tempi è  il seguente: cerca di metterti in luce al festival di Castrocaro, l’attenzione degli editori arriverà di conseguenza.

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9 Risposte to “DOPO I MUSICARELLI, ECCO UNA BELLA RINFILATA DI LIBRARELLI”

  1. Iannozzi Giuseppe Says:

    Gli editori sono proprio fregati con me: se c’è una cosa che non guardo sono certi librarelli. Arisa non è Mick Jagger, tanto per intenderci, per cui qualsiasi cosa abbia scritto non me ne puo’ fregar de meno.

  2. Iannozzi Giuseppe Says:

    Vale a dire che possono morire di fame, gli editori e questi strani cosi che si spacciano per cantanti.

  3. Luan Says:

    Giuseppe, se un editore ti vedesse a Castrocaro, non esiterebbe a dirti: “Cantami, o muso…”:-)

  4. gianfranca Says:

    Lucio, grazie per questo post ridarello!

  5. paolo f Says:

    Il ritratto di Iannozzi lo vedrei bene su una copertina Mondadori, col titolo: Ti spiezzo in due, e col sottotitolo: “Vita di un uomo contro“. Sarebbe davvero azzeccato.

    (se gli editori smettessero di girare a vuoto e recuperassero il fiuto di una volta, lo capirebbero.)

  6. paolo f Says:

    Lucio: piuttosto che quest’ultima formula che proponi (mettersi in luce a Castrocaro), penso resti più efficace quella precedente:Uccidere Giulio Mozzi.

  7. Maria Pia Says:

    Gli editori dovrebbero recuperare non tanto il fiuto (il profumo del denaro lo conoscono), quanto il rispetto per i lettori e per gli scrittori “veri”. Che ognuno facesse il proprio mestiere, non che ci si affidasse all’improvvisazione (cantanti, scrittori, editori etc.)

  8. Iannozzi Giuseppe Says:

    Dài Paolo, non è che aspiri così in alto, Mondadori. Facciamo Bompiani, credo mi troverei meglio. 😉

    Io canto malissimo, peggio di Sid Vicious e se possibile suono male ancor più peggio.

    Ma il titolo dovrebbe essere, per qualsiasi editore, qualcosa del tipo: Smemoratezze d’un artista di merda, con evidente richiamo a Philip K. Dick. 😉

  9. Iannozzi Giuseppe Says:

    Luan, canto malissimo: sembro un rospo con una mosca in bocca. 😉

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