(Carlo Carrà, La Musa metafisica)
C’è chi pensa che l’ispirazione non esista, che la scrittura sia solo tecnica e artigianato. E allora leggete questa lettera pubblicata sull’inserto Salute di "laRepubblica" il 20 marzo scorso:
"Ho 94 ani e riesco ad essere autosufficiente, però alcuni mesi fa mi è venuta una piccola ischemia e il neurologo mi ha prescritto Zyprexa 2,5 mg e Cardirene da 75 mg, ma tuttora non ho avuto miglioramenti. Mi capita che se non ricordo il nome di una persona che conosco sto male e ci penso per delle ore. Se mio figlio porta a casa un avviso di un supermercato, devo comprare qualcosa anche se non ho nulla da acquistare. Inoltre ogni tanto DEVO SCRIVERE DEI NOMI O DELLE COSE CHE NON HANNO NESSUN SIGNIFICATO E CHE A ME NON INTERESSANO, EPPURE DENTRO DI ME C’È QUALCOSA CHE MI DICE DI FAR COSÌ. Vorrei sapere che cosa mi succede e se c’è qualche altro farmaco che possa aiutarmi a stare meglio." (Amelia Rossi, Reggio Emilia)
8 aprile 2008 alle 10:24
Eh certe persone non sono proprio consce delle proprie fortune…
8 aprile 2008 alle 12:34
Non ti preoccupare, Lucio.
Io ti sarò sempre accanto per ricordarti che sei un bell’asinello. 😀
TVB ASINELLO 😀
8 aprile 2008 alle 14:49
Iannozzi, io asino, ma tu gran somaro!:-)
9 aprile 2008 alle 17:56
Posso fare/essere il bue? :-)))
9 aprile 2008 alle 18:17
E magari riscaldiamo col fiato Gajetta bambinella?